A MANI TESE E CUORE APERTO
Quando si parla di "missione" ci si aspetta che chi parte è lo stesso che aiuta, nel mio caso non è stato così. Non sono partita con l'idea di salvare qualcuno o di stravolgere la vita di chi mi ha accolta, volevo solo stare con loro, condividere il loro tempo, stringere la loro mano e, con tutte le difficoltà linguistiche, dire loro che c'è qualcuno disposto a mettere sulle proprie spalle e nel proprio cuore un pezzo delle loro difficoltà e dei loro sogni. Qualcuno disposto a dire "io ti vedo". Ho provato a liberarmi dalla paura di sbagliare, di non essere accolta o di non essere in grado di accogliere. Ci sono riuscita solo quando, Amalia, mi ha preso per mano e me l'ha stretta forte. In quella stretta di mano mi sono sentita "libera", mi sono sentita viva, umana. Quante volte ci sentiamo veramente vivi? Ora Vivo a cuore aperto e lo devo ad Amalia, a tutti gli sguardi incrociati, a tutti i sorrisi di quei bambini e alla loro infinita voglia di scoprire e conoscere. Lo devo a loro perché mi hanno ricordato quanto sia importante non correre, vivere la mia vita e non subirla. Quanto sia importante stupirsi, fermarsi, guardarsi, starsi accanto anche senza dire una parola. Mi hanno ricordato che la vera ricchezza è quella che portiamo dentro di noi, che ciascuno di noi vale e può cambiare la vita dell'altro, anche solo con un sorriso, basta volerlo! Basta lasciarsi prendere per mano...
Carmela (Centro Missionario Frati Minori Puglia-Molise) in missione a Braila, Romania