A PIEDI NUDI DAVANTI ALLE ICONE

Togliamoci i sandali davanti alle icone, perché l’icona è Parola di Dio scritta con le immagini. Accostiamoci con cuore umile a queste sacre immagini, perché ci svelano la Parola fatta carne, il Cristo. Avviciniamoci con spirito di contemplazione, perché possano parlare al nostro cuore come desidera lo Spirito Santo. “Avviciniamoci a vedere questo grande spettacolo”: con le parole tratte da un inno Akathistos, suor Concetta ha guidato passo dopo passo noi del postulato, noviziato e juniorato, davanti ad ogni icona per scoprire il roveto ardente che brucia senza consumarsi in ogni immagine sacra. La prima grande scoperta è che l’icona non si guarda, ma si legge. Anzi, ancora di più: l’icona ci legge. Sì, perché attraverso di essa permettiamo a Dio di scrutarci nel profondo. Quanti tesori possiamo scoprire, quanta luce, ma anche quanta tenebra! Per questo, chi scrive un’icona ma anche chi la contempla è chiamato a fare un cammino di penitenza e purificazione, per passare dalle tenebre alla luce. Con questo spirito ci siamo tolte i sandali davanti all’icona della Trasfigurazione, che ci ha lasciato un altro grande insegnamento: la fragilità è una cosa meravigliosa. Poi suor Concetta ci ha fatto accostare all’icona di Elia, che racconta il cammino di purificazione del profeta e la rivelazione di Dio come sussurro di brezza leggera. E qui, come non pensare al nostro stesso cammino e alla contemplazione dell’Eucarestia tanto cara a noi Clarisse Francescane Missionarie del Santissimo Sacramento, attraverso cui Dio rivela il suo volto d’amore? Poi abbiamo proseguito il cammino a piedi nudi fermandoci davanti all’icona della Madre di Dio del roveto ardente. L’incontro tra il Mistero di Dio e il mistero dell’uomo si compie in Maria e si infiamma nel roveto ardente racchiuso nel suo grembo e nel suo cuore, che è la Parola di Dio. Il nostro cammino ci ha portato infine davanti all’icona della Santissima Trinità, compimento di tutto il percorso fatto, che ci ha donato un prezioso momento di preghiera e di condivisione. Allora, dopo aver ringraziato suor Concetta per le conoscenze che ci ha donato e per la passione che ci ha trasmesso, non possiamo che andare a testimoniare il roveto ardente che abbiamo sentito nel cuore in questi giorni sul monte della Verna. A piedi nudi, dal tabernacolo al mondo, per dire insieme: “Portiamo i Misteri”.

Cinzia Caserio, novizia CFMSS